Bologna, Torre Garisenda a rischio: per salvarla stessi tralicci usati per Torre di Pisa

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La soluzione dopo un attento vaglio tra diverse ipotesi di intervento

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Per la messa in sicurezza della Torre Garisenda di Bologna saranno impiegati i tralicci utilizzati in precedenza per la Torre di Pisa che, opportunamente modificati, consentiranno di accorciare i tempi della fase di messa in sicurezza e i costi dell’intervento. Il gruppo di esperti nominati dal Comune di Bologna (i professori Nunziante Squeglia, Stefano Podestà, Massimo Majowiecki e l’architetto Francisco Giordano), d’accordo con l’ingegner Gilberto Dallavalle, il progettista incaricato dei primi interventi di messa in sicurezza, il responsabile unico del progetto e i suoi collaboratori, ha avanzato questa soluzione dopo un attento vaglio tra diverse ipotesi di intervento.

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Il nuovo gruppo di lavoro, ha esaminato e approfondito i diversi studi a disposizione, tra cui l’insieme di documenti, relazioni e prove commissionate dal comitato precedente, di cui è stata fatta ampia rilettura. Gli scenari di crisi ipotizzati dal precedente Comitato Tecnico prevedono che, a seguito della crisi della sezione muraria nella parte basamentale, si attivi un meccanismo di rototraslazione rispetto a diverse direzioni. Tale aspetto evidenzia come, fatto salvo l’incremento della resistenza della parte basamentale della muratura, sia necessario cautelarsi rispetto ad un meccanismo di rotazione della torre. Per questa ragione si è previsto di realizzare due torri di contrasto e mettere così in sicurezza la Garisenda. ADNKRONOS

 

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